I Tre Ordini dell’Amore: dalla Visione Sistemica di Hellinger all’Interpretazione Astrogeneologica

Le leggi invisibili che governano le nostre relazioni e come riconoscerle nel tema natale

Nel panorama delle discipline che esplorano le dinamiche relazionali umane, poche intuizioni hanno avuto l’impatto rivoluzionario degli Ordini dell’Amore scoperti da Bert Hellinger. Questi principi sono emersi dall’osservazione delle Costellazioni Familiari, e rivelano le leggi invisibili che governano i sistemi familiari e relazionali, offrendo una chiave di lettura profonda per comprendere perché certe dinamiche si perpetuano di generazione in generazione.

Ma cosa accade quando queste scoperte sistemiche incontrano l’antica saggezza astrologica? L’astrogenealogia ci offre una lente di ingrandimento unica per decifrare come questi ordini si manifestano nella nostra carta natale, trasformando il tema astrologico in una vera e propria mappa diagnostica dei nostri conflitti sistemici ereditari.

La Scoperta Rivoluzionaria di Bert Hellinger

Bert Hellinger, psicoterapeuta e filosofo tedesco, ha dedicato la sua vita a comprendere le dinamiche invisibili che muovono i sistemi familiari. Attraverso l’osservazione di decine di migliaia di Costellazioni Familiari, ha identificato tre principi fondamentali – gli Ordini dell’Amore – che, quando rispettati, portano armonia e benessere, mentre la loro violazione genera sofferenza e destini tragici che si trasmettono attraverso le generazioni.

Bert Hellinger ha compreso che esistono forze più grandi della volontà individuale che governano i legami familiari. Come egli stesso afferma, non è possibile sostituire l’ordine con l’amore: l’ordine ci è dato, e solo rispettandolo possiamo trovare la vera soluzione ai conflitti relazionali.

“L’Amore è una parte dell’ordine, l’ordine precede l’amore, e l’amore può solo svilupparsi in base all’ordine.
L’ordine è preposto. Se capovolgo questo rapporto e voglio trasformare l’ordine attraverso l’amore, sono destinato a fallire. Così non va. L’amore è subordinato a un ordine, e dopo può crescere. Così come il seme è subordinato al terreno e lì cresce e fiorisce.

Bert Hellinger

Molti problemi nascono perché c’è chi pensa che si potrebbe superare l’ordine per mezzo di considerazioni interiori o di sforzi dell’amore. Ma l’ordine è preposto a noi e non si lascia sostituire dall’amore. Pensarlo è illusorio. Si deve tornare all’ordine, al punto della verità. Solo lì troviamo la soluzione.”

Per prima cosa vediamo secondo Hellinger chi fa parte del nostro sistema familiare:

il sistema familiare include tutti coloro che, in qualche modo, hanno contribuito al destino della famiglia o ne hanno condiviso il destino.
Fanno parte del sistema:

  • I membri di sangue di tutte le generazioni: i nostri fratelli, nati e non nati, adottati o dati in adozione
  • genitori, nonni, bisnonni, con i loro fratelli, nati e non nati, adottati o dati in adozione
  • I figli nati, abortiti, non nati o morti prematuramente.
  • Gli ex partner significativi dei genitori o dei nonni, soprattutto se hanno avuto figli o ruoli determinanti.
  • Chi è morto tragicamente o è stato dimenticato, escluso, respinto o giudicato.
  • Chi ha beneficiato o causato grandi perdite alla famiglia (vittime e carnefici, amici o nemici).

In altre parole, appartiene al sistema chi ha dato o ricevuto qualcosa di essenziale per la sopravvivenza del gruppo. Come ricorda Gabriele Policardo, “l’anima familiare non conosce morale né giudizio: include tutto e tutti, finché l’amore non torna a fluire”.

Il Primo Ordine: Il Diritto all’Appartenenza

La Legge dell’Inclusione Universale

Questo principio non ammette eccezioni basate su giudizi morali, scelte di vita o circostanze tragiche. La coscienza di gruppo è arcaica e primitiva: per il nostro inconscio, perdere l’appartenenza alla famiglia equivale alla morte.

Questo ordine affonda le sue radici nella storia evolutiva dell’umanità. Quando vivevamo in tribù nomadi di venti o trenta persone, l’esclusione dal gruppo significava morte certa. Il nostro sistema nervoso conserva ancora questa memoria ancestrale, reagendo a qualsiasi forma di esclusione come a un pericolo di sopravvivenza.

Le Molteplici Facce dell’Esclusione

L’esclusione può assumere forme evidenti o sottili. I casi più lampanti includono:

  • Esclusioni traumatiche: figli abortiti, nati morti, dati in adozione, morti prematuramente
  • Esclusioni morali: membri della famiglia che hanno commesso crimini, sofferto di malattie mentali, fatto scelte sessuali non accettate
  • Esclusioni sociali: parenti caduti in disgrazia, emigrati e dimenticati, vittime di guerre o persecuzioni
  • Esclusioni silenziose: figli extramatrimoniali tenuti segreti, relazioni precedenti non riconosciute, tradimenti nascosti

Ma l’esclusione può manifestarsi anche in modi più sottili: il semplice non parlare mai di qualcuno, evitare di menzionarne il nome, o relegare certi membri della famiglia ai margini delle riunioni familiari costituisce una forma di esclusione sistemica.

La Compensazione Sistemica

Quando un membro viene escluso, il sistema familiare attiva automaticamente un meccanismo di compensazione. L’anima familiare – quella forza collettiva che veglia sull’integrità del sistema – seleziona uno o più discendenti per rappresentare l’escluso. Questo fenomeno, chiamato “irretimento”, si manifesta quando una persona nata dopo assume inconsapevolmente il destino, i sintomi o i modelli comportamentali dell’antenato escluso.

Il processo avviene completamente al di fuori della consapevolezza. Il rappresentante non ha idea di star sostituendo qualcun altro, eppure inizia a manifestare stati emotivi, malattie o comportamenti che non gli appartengono. È come se l’anima familiare usasse questo discendente come messaggero per ricordare al sistema che qualcuno è stato dimenticato e deve essere reintegrato.

Il Riconoscimento è la Soluzione

La soluzione non richiede necessariamente riconciliazione fisica o perdono emotivo. Si tratta piuttosto di un atto di riconoscimento: dare a quella persona il suo posto legittimo nel sistema familiare. Come insegna Hellinger, questo non significa approvare le sue azioni o mantenere i contatti, ma semplicemente riconoscere che ha un posto nell’albero genealogico e che la sua esclusione ha avuto conseguenze.

Come farlo? portare alla luce l’escluso e pronunciare interiormente frasi come: “Ti vedo. Riconosco che appartieni a questa famiglia. Rispetto il tuo destino e onoro ciò che hai vissuto.” Questo semplice riconoscimento spesso produce effetti profondi e duraturi sull’intero sistema familiare.

Il Secondo Ordine: La Gerarchia Temporale 

L’Ordine Naturale del Tempo

 Questo principio crea una gerarchia naturale basata non sul merito o sulle qualità personali, ma semplicemente sul tempo di appartenenza al sistema.

Concretamente, questo significa che:

  • I genitori vengono prima dei figli
  • I nonni vengono prima dei genitori
  • Il primogenito viene prima del secondo figlio
  • Il primo coniuge viene prima del secondo
  • Chi è nato prima ha precedenza su chi è nato dopo

Violazioni dell’Ordine Gerarchico

La violazione di questo ordine è forse la più frequente e devastante. Spesso avviene “in buona coscienza”, motivata dall’amore e dal desiderio di aiutare. Hellinger definisce questo fenomeno “amore cieco” – un amore che, pur essendo sincero, produce conseguenze distruttive perché infrange le leggi sistemiche.

Le violazioni più comuni includono:

L’inversione dei ruoli genitore-figlio: quando un bambino assume responsabilità che spettano al genitore, diventando il “piccolo adulto” che si prende cura emotivamente della madre depressa o del padre assente. Questo ribaltamento, apparentemente nobile, priva il bambino della sua infanzia e del diritto di ricevere invece che dare.

Il sacrificio sistemico: quando un figlio dichiara interiormente “Io al posto tuo”, assumendosi malattie, sfortune o destini che appartengono a chi è venuto prima. Questo movimento, che nelle tragedie classiche viene celebrato come eroico, rappresenta in realtà la più grave violazione dell’ordine gerarchico.

La mancanza di rispetto per le relazioni precedenti: non riconoscere il primo coniuge del proprio partner, o pretendere che i figli di precedenti relazioni passino in secondo piano rispetto alla nuova famiglia.

Le Conseguenze Sistemiche

La violazione dell’ordine gerarchico ha conseguenze che Hellinger definisce spesso “questione di vita o di morte”. Chi si eleva al di sopra di chi è venuto prima porta un peso troppo grande per le sue spalle, spesso manifestando:

  • Sensazione cronica di stanchezza e sovraccarico
  • Difficoltà a godere della vita e dei suoi piaceri
  • Relazioni problematiche con l’autorità
  • Tendenza a sacrificarsi per gli altri in modo compulsivo
  • Malattie premature o destini difficili

Il sistema, infatti, non tollera questi “salti” gerarchici e spesso ristabilisce l’ordine attraverso eventi che riportano ognuno al proprio posto, a volte in modo drammatico.

La Saggezza del “Rimanere al Proprio Posto”

L’equilibrio ritorna quando ogni persona impara a “rimanere al proprio posto” nel sistema familiare. Questo non significa passività, ma piuttosto rispetto per chi è venuto prima e accettazione del proprio ruolo. Un figlio che riconosce ai genitori la loro precedenza può finalmente accedere alla propria forza personale, invece di disperdere energia nel tentativo di “salvare” chi è venuto prima di lui.

La frase risolutrice diventa: “Ti lascio il tuo destino con rispetto. Io prendo la mia vita dalle tue mani e ne faccio qualcosa di buono.”

Il Terzo Ordine: L’Equilibrio tra Dare e Ricevere

La Legge della Compensazione Relazionale

Questa legge è regolata dalla coscienza, che ci fa sentire in debito quando riceviamo qualcosa e ci spinge a compensare per ristabilire l’equilibrio.

A differenza dei rapporti verticali (genitori-figli), dove i genitori danno sempre più di quanto ricevano, nei rapporti orizzontali (coppia, amicizia, colleghi) l’equilibrio deve essere mantenuto affinché la relazione prosperi.

La Dinamica dell’Indebitamento e della Compensazione

Quando qualcuno ci fa un favore o ci dà qualcosa, automaticamente ci sentiamo in debito fino a quando non ricambiamo. Questo meccanismo è così profondo che Hellinger lo considera una delle forze motrici delle relazioni umane.
La coscienza non ci lascia in pace finché non abbiamo compensato ciò che abbiamo ricevuto.

Nelle relazioni amorose, questo principio si arricchisce di una dinamica particolare: quando riceviamo qualcosa dalla persona amata, tendiamo a restituire qualcosa in più dell’equivalente. L’altro, sentendosi a sua volta in debito, ricambia con un surplus. Questo processo genera quello che Hellinger chiama “crescita del volume di scambio”, che approfondisce e intensifica la relazione.

I Disordini dell’Equilibrio

L’equilibrio può essere compromesso in vari modi:

L’eccesso di generosità: Quando una persona dà costantemente più di quanto l’altra possa ricambiare. Paradossalmente, questo apparente atto d’amore diventa oppressivo per il ricevente, che si sente schiacciato dal debito emotivo e spesso finisce per allontanarsi dalla relazione.

La resistenza al ricevere: Quando qualcuno rifiuta sistematicamente di ricevere, per paura di sentirsi in debito o per mantenere una posizione di superiorità. Questo atteggiamento blocca il flusso naturale della relazione e impedisce l’intimità.

Prendere senza dare: Quando una persona prende costantemente senza offrire nulla in cambio, violando il principio di reciprocità e generando risentimento nell’altro.

La Compensazione nelle Generazioni

Un aspetto fondamentale di questo ordine è che la compensazione può avvenire non solo orizzontalmente ma anche attraverso le generazioni. Quando non possiamo ricambiare direttamente chi ci ha dato qualcosa (come i genitori o un maestro), possiamo “passare in avanti” il dono, offrendolo ai nostri figli o ad altri che vengono dopo di noi.

Questo principio spiega perché molte persone si sentono chiamate a dedicare la loro vita al servizio degli altri: stanno compensando ciò che hanno ricevuto da chi è venuto prima, restituendolo al futuro piuttosto che al passato.

La “Vendetta con Amore”

Un aspetto sorprendente di questo ordine riguarda la gestione dei conflitti. Hellinger osserva che anche la vendetta segue la legge della compensazione: quando qualcuno ci ferisce, sentiamo il bisogno di “pareggiare i conti”. Reprimere questo bisogno con il perdono può essere controproducente, perché crea un rapporto di superiorità-inferiorità che danneggia la relazione.

La soluzione che Hellinger propone è la “vendetta con amore”: invece di restituire una ferita uguale o maggiore, si ferisce l’altro un po’ meno di quanto si è stati feriti. Questo gesto, apparentemente paradossale, dimostra che si riconosce il torto subito ma si sceglie di rispondere con compassione, permettendo alla relazione di ripartire su basi più mature e rispettose.

Gli Ordini dell’Amore nell’Astrogenealogia

L’Incontro tra Astrologia e Sistemi Familiari

L’astrogenealogia rappresenta l’evoluzione naturale dell’astrologia tradizionale: mentre quest’ultima descrive le energie planetarie e la loro influenza sulla personalità, l’astrogenealogia indaga su come queste energie si intrecciano con le memorie familiari transgenerazionali.
Il tema natale diventa così una mappa non solo della nostra psiche individuale, ma anche dei compiti sistemici che l’anima familiare ci ha affidato.

La genialità di questo approccio risiede nella capacità di utilizzare il linguaggio simbolico dell’astrologia per diagnosticare con precisione chirurgica dove e come gli Ordini dell’Amore sono stati violati nel nostro sistema familiare, e quale ruolo ci è stato assegnato per riparare queste violazioni.

Il Primo Ordine nell’Astrologia: La Luna e il Senso di Appartenenza

La Luna come Indicatore dell’Appartenenza

In astrogenealogia, la Luna rappresenta il primo dei tre ordini dell’amore: il senso di appartenenza al sistema familiare. La posizione lunare nel tema natale rivela come ci sentiamo all’interno del nostro nucleo originario, quanto facilmente riusciamo a trovare “casa” ovunque andiamo, e se portiamo dentro di noi la ferita dell’esclusione.

La Luna, infatti, simboleggia non solo la madre biologica, ma l’intero sistema materno: la capacità di nutrire ed essere nutriti, di contenere ed essere contenuti, di appartenere profondamente a qualcosa che ci trascende. Quando la Luna è ben aspettata nel tema natale, la persona ha integrato positivamente il proprio diritto all’appartenenza e riesce a creare legami profondi ovunque vada.

Le Configurazioni Lunari Difficili

Quando la Luna forma aspetti tensivi con altri pianeti, spesso indica violazioni del primo ordine dell’amore nell’albero genealogico:

Luna-Plutone: Può indicare segreti familiari che hanno causato esclusioni. Spesso si trova nei temi di persone che provengono da famiglie dove qualcuno è stato “cancellato” dalla storia ufficiale: figli extramatrimoniali, suicidi taciuti, morti traumatiche nascoste. La persona può sentire inconsciamente che “manca qualcuno” nella famiglia.

Luna-Saturno: Può rivelare freddo emotivo, rifiuto o abbandono da parte del sistema materno. Spesso indica che la persona è cresciuta sentendosi “non voluta” o che qualcuno nel sistema familiare non ha mai trovato il proprio posto.

Luna-Urano: Può suggerire rotture improvvise nei legami familiari, membri del clan che sono “spariti” dal giorno alla notte, o situazioni dove l’appartenenza è stata improvvisamente negata.

Luna-Nettuno: Può indicare sacrifici o vittime nel sistema familiare, persone che si sono “dissolte” per gli altri, o membri della famiglia idealizzati al punto da diventare intoccabili e quindi, paradossalmente, esclusi dall’intimità quotidiana.

La Casa della Luna

La casa astrologica occupata dalla Luna rivela in quale area della vita la persona sta lavorando per guarire le ferite dell’appartenenza:

  • Luna in IV Casa: Il lavoro sull’appartenenza avviene attraverso la famiglia e le radici
  • Luna in VII Casa: Attraverso le relazioni di coppia, cercando nell’altro la “casa” che non ha trovato in famiglia
  • Luna in X Casa: Attraverso il riconoscimento sociale e professionale
  • Luna in XII Casa: Attraverso la spiritualità e il servizio, spesso sacrificandosi per riparare esclusioni ancestrali

Il Secondo Ordine nell’Astrologia: Sole, Giove e Saturno come Indicatori della Gerarchia

Il Sole e l’Autorità Paterna

Il Sole nel tema natale rappresenta il rapporto con l’autorità paterna e, più in generale, con tutto ciò che simboleggia guida, direzione e gerarchia. Un Sole forte e ben aspettato indica che la persona ha integrato positivamente il principio paterno e sa riconoscere e rispettare chi è venuto prima, mentre un Sole afflitto spesso rivela difficoltà con l’ordine gerarchico.

Giove e il Rispetto dei Valori Superiori

Giove simboleggia la capacità di riconoscere e onorare i valori superiori, la saggezza degli anziani, e l’ordine morale che sostiene la famiglia. Giove ben aspettato indica rispetto per la tradizione e capacità di imparare da chi ha più esperienza. Giove afflitto può rivelare ribellione contro l’autorità, difficoltà ad accettare insegnamenti, o tendenza a considerarsi superiori a chi è venuto prima.

Saturno e l’Accettazione dei Limiti

Saturno rappresenta l’accettazione delle regole, dei limiti e della disciplina che il sistema familiare impone. È il pianeta che insegna il rispetto per l’ordine costituito e la pazienza necessaria per aspettare il proprio turno. Saturno forte aiuta a rimanere al proprio posto nel sistema, mentre Saturno debole o afflitto può portare a violazioni dell’ordine gerarchico.

Alcune Configurazioni che Rivelano Violazioni della Gerarchia

Sole opposto Saturno: Classico conflitto padre-autorità. La persona può aver vissuto un padre assente o troppo rigido, sviluppando o una sottomissione eccessiva o una ribellione cronica contro ogni forma di autorità.

Sole quadrato Plutone: Può indicare lotte di potere nel sistema familiare, padri che hanno abusato del loro ruolo, o situazioni dove la gerarchia è stata utilizzata per opprimere invece che proteggere.

Giove afflitto: Può rivelare perdita di fiducia negli anziani, delusioni rispetto ai valori familiari, o tendenza a porsi come guru spirituale invece di rimanere umilmente al proprio ultimo posto.

Il Terzo Ordine nell’Astrologia: Venere e Marte nel Dare e Ricevere

L’Equilibrio Venere-Marte

In astrogenealogia, l’armonia tra Venere e Marte nel tema natale rivela la capacità di mantenere l’equilibrio tra dare e ricevere nelle relazioni orizzontali. Venere rappresenta come attraiamo e riceviamo l’amore, mentre Marte simboleggia come lo esprimiamo e lo doniamo attivamente.

Venere: L’Arte del Ricevere

La posizione di Venere mostra non solo che tipo di amore attraiamo, ma anche cosa è stato valorizzato nel nostro sistema familiare. Venere rivela l’eredità affettiva che abbiamo ricevuto dai nostri antenati: come hanno amato, che tipo di relazioni hanno privilegiato, quali sacrifici hanno fatto in nome dell’amore.

Marte: L’Arte del Dare

Marte indica come esprimiamo la nostra energia vitale nelle relazioni, come prendiamo iniziative amorose, e quale tipo di “azione d’amore” abbiamo imparato dal nostro sistema familiare. Un Marte forte sa quando agire per l’amato, mentre un Marte debole può portare a passività o, al contrario, ad aggressività mal calibrata.

Le Disarmonie Venere-Marte

Venere dominante, Marte debole: La persona tende a ricevere sempre più di quanto dia, finendo per creare debiti emotivi che l’altro non riesce a sostenere. Può indicare un sistema familiare dove qualcuno è stato sempre “servito” senza mai dover ricambiare.

Marte dominante, Venere debole: La persona dà compulsivamente senza mai accettare di ricevere, spesso replica pattern familiari dove qualcuno si è sacrificato costantemente per gli altri.

Venere-Marte in aspetto teso: Può indicare guerra tra i sessi nell’albero genealogico, difficoltà a bilanciare autonomia e intimità, o pattern familiari dove dare e ricevere sono stati vissuti come conflittuali.

La Lettura Astrogeneologica Integrata

Il Tema Natale come Mappa Sistemica

Quando analizziamo un tema natale attraverso la lente degli Ordini dell’Amore, ogni elemento astrologico assume un significato sistemico più profondo.
Non stiamo solo guardando la personalità individuale, ma stiamo decifrando quale compito riparativo l’anima familiare ha assegnato a quella persona.

Esempi di Lettura

Caso 1: Luna in Scorpione quadrata a Plutone Questa configurazione può indicare che nella famiglia ci sono stati segreti legati a morti traumatiche, aborti nascosti, o esclusioni violente. La persona può sentire inconsciamente che “qualcuno manca” e può manifestare sintomi depressivi o comportamenti autodistruttivi che appartengono all’antenato escluso. Il compito sistemico è portare alla luce il segreto e dare dignità a chi è stato nascosto.

Caso 2: Sole opposto Saturno Può rivelare un conflitto irrisolto con l’autorità paterna nell’albero genealogico. Forse il nonno era troppo rigido, o il padre era assente, o c’è stata una ribellione contro le tradizioni familiari. La persona oscillerà tra sottomissione eccessiva e ribellione, finché non imparerà a onorare chi è venuto prima pur rimanendo fedele a se stessa.

Caso 3: Venere in Pesci senza aspetti con Marte Può indicare un pattern familiare di sacrificio femminile, dove le donne hanno sempre dato senza ricevere. La persona tenderà a replicare questo modello, attraendo partner che prendono senza dare, finché non imparerà a pretendere reciprocità nelle relazioni.

L’approccio astrosistemico non si limita a diagnosticare i problemi, ma indica anche la via per risolverli. Ogni aspetto difficile nel tema natale rivela non solo una ferita sistemica, ma anche il potenziale per trasformarla in saggezza.

Le Frasi risolutrici: parole che ristabiliscono l’Ordine

Nell’approccio sistemico, le frasi risolutrici non sono affermazioni mentali o formule di pensiero positivo, ma movimenti dell’anima.
Sono parole pronunciate con piena presenza, che restituiscono dignità e posto a ciò che è stato escluso, invertito o dimenticato.
La loro forza non risiede nella mente, ma nella verità che evocano.

Quando una frase risolutrice viene detta nel momento giusto — con rispetto, lentezza e consapevolezza — produce un movimento interno che ristabilisce l’ordine.
È come se l’anima collettiva della famiglia “sentisse” che finalmente qualcosa è stato visto, riconosciuto, e quindi può tornare al suo posto.

In una costellazione astrosistemica, queste frasi diventano ponte tra il linguaggio simbolico del cielo e il linguaggio del cuore: a partire dalle configurazioni astrologiche, possiamo formulare parole che dialogano direttamente con le dinamiche invisibili del sistema. 

Ogni aspetto difficile del tema natale, quindi, non è un destino immutabile, ma una richiesta di parola che attende di essere detta per riportare equilibrio.

Basandosi sulla configurazione astrologica, è possibile creare frasi risolutrici specifiche che aiutino la persona a riequilibrare gli Ordini dell’Amore:

Per Luna-Plutone: “Vedo chi è stato escluso dalla nostra famiglia. Gli do un posto nel mio cuore e onoro il suo destino.”

Per Sole-Saturno: “Onoro mio padre e tutti gli uomini che sono venuti prima di me. Prendo la forza dalla loro esperienza e ne faccio qualcosa di buono.”

Per Venere-Marte disarmonici: “Imparo a dare e ricevere in equilibrio. Mi permetto di essere amato tanto quanto amo.”

Conclusione: L’Amore che Guarisce le Generazioni

Gli Ordini dell’Amore di Bert Hellinger e la loro interpretazione astrogeneologica ci offrono una chiave di lettura rivoluzionaria per comprendere le dinamiche relazionali e familiari.
Questi principi non rappresentano dogmi morali, ma leggi naturali che, quando rispettate, permettono all’amore di fluire liberamente attraverso le generazioni.

L’astrologia, in questa prospettiva, diventa uno strumento potentissimo: il tema natale non è più solo un ritratto della personalità, ma una mappa precisa che indica dove e come possiamo integrare le ferite sistemiche del nostro albero genealogico.

La vera rivoluzione di questo approccio è che non richiede di cambiare gli altri o di riscrivere il passato, ma semplicemente di riconoscere ciò che è stato, onorarlo, e permettere che l’amore trovi finalmente la sua strada naturale attraverso il sistema familiare.

Quando questo accade, non solo noi troviamo pace e pienezza nelle nostre relazioni, ma liberiamo anche le generazioni future dal peso di portare avanti ferite che non appartengono loro.
È questo il dono più grande che possiamo fare ai nostri figli: non l’amore perfetto, ma l’amore ordinato, che rispetta le leggi della vita e onora il posto che ognuno occupa nel grande disegno familiare.

In questo modo, l’astrologia e le costellazioni familiari si uniscono in un unico movimento verso la Vita: quello di riportare l’amore al suo posto giusto, permettendo a ciascuno di noi di fiorire nel proprio ruolo unico all’interno del sistema che ci ha generati.

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