“Perché finisco sempre con lo stesso tipo di persona?”
Se ti sei mai fatto questa domanda ripensando alle tue relazioni sentimentali, non sei solo…
Ma non è sfortuna. E nemmeno casualità.
E’ un copione relazionale.
“Molte delle nostre decisioni, le nostre scelte su questioni importanti della vita, come la nostra professione, come il nostro partner, sono scelte del nostro albero genealogico, non nostre.”
Cecilia Garcia Robles
Ma da dove nasce questa ripetizione?
E soprattutto: come possiamo liberarcene per vivere finalmente relazioni autentiche, nutrienti, libere dai fantasmi del passato?
Parlo al plurale perché ovviamente questa dinamica interessa anche me 😅.
I Tre Livelli Integrati: cosa raccontano davvero Venere e Marte sulle nostre relazioni
Esistono tre livelli che, insieme, offrono una mappa completa per comprendere e trasformare il modo in cui ci approcciamo alle relazioni:
1. Livello astrologico: il meccanismo interno
Venere e Marte sono due funzioni psicologiche universali presenti in ogni essere umano:
- Venere rappresenta il desiderio: cosa ci attrae, cosa vogliamo, cosa ci piace. È il principio del piacere, della bellezza, dei valori personali. Venere dice “questo mi piace, lo voglio”.
È l’energia magnetica, ricettiva, che attrae a sé.
Governa l’amore, l’estetica, il senso di valore personale, la capacità di ricevere. - Marte rappresenta l’azione: come ci affermiamo, come agiamo per ottenere ciò che vogliamo, come ci difendiamo. È il principio del coraggio, della volontà, dell’assertività. Marte dice “questo lo prendo, agisco”.
È l’energia proiettiva, attiva, che va verso l’esterno.
Governa l’azione, la sessualità, la rabbia, la capacità di dire no.
Quando questi due pianeti sono in armonia nel tema natale, desideriamo qualcosa e agiamo per ottenerlo. Quando sono in conflitto, desideriamo una cosa ma ne facciamo un’altra, oppure agiamo senza vero desiderio, creando relazioni insoddisfacenti.
Se vuoi approfondire i singoli archetipi nella loro espressione pura e nel loro significato astrogenealogico, puoi leggere gli articoli dedicati:
- Venere: Il Pianeta dell’Amore e delle Ferite Ancestrali
- Marte: Il Pianeta dell’Azione e dell’Affermazione di Sé
2. Livello astrogeneologico: le memorie ereditarie
La carta natale non parla solo di noi come individui, ma racconta la storia della nostra famiglia fino a tre-quattro generazioni precedenti.
Così come nel nostro codice genetico e nel nostro inconscio familiare rimane impressa l’impronta di tutto quello che è accaduto ai nostri antenati, nel tema natale troviamo gli indizi per ricostruire questa storia a volte dimenticata.
Venere e Marte nel tema natale portano le memorie dei lignaggi:
- Venere porta il lignaggio femminile: come hanno amato le donne del tuo albero, come sono state amate, quali ferite hanno subito
- Marte porta il lignaggio maschile: come hanno agito gli uomini del tuo albero, come si sono affermati, quali violenze hanno subito o perpetrato
Ogni aspetto tra Venere e Marte, ogni posizione di questi pianeti in segni e case, ci rivela pattern relazionali che si sono tramandati nel nostro albero: amori traditi, violenze taciute, sacrifici compiuti, equilibri spezzati. E noi, inconsapevolmente, tendiamo a ripetere, riparare o compensare questi schemi.
3. Livello sistemico: gli ordini dell’amore
Bert Hellinger, fondatore delle costellazioni familiari, ha individuato leggi precise – gli “Ordini dell’Amore” – che regolano i sistemi familiari. Quando queste leggi vengono violate (ad esempio quando un figlio diventa il salvatore del genitore, o quando in una coppia uno dà troppo e l’altro prende troppo), nascono squilibri che le generazioni future si prenderanno il compito di riequilibrare.
Nell’articolo I Tre Ordini dell’Amore: dalla visione sistemica di Hellinger all’interpretazione astrogeneologica ho esplorato questi principi in dettaglio. Qui ci concentreremo in particolare sul Terzo Ordine – quello dell’equilibrio tra dare e prendere – che è fondamentale nelle relazioni di coppia.
Nelle prossime pagine esploreremo insieme i quattro principali squilibri Venere-Marte nelle relazioni, le loro radici transgenerazionali, le violazioni degli ordini dell’amore che li sostengono, e infine le chiavi concrete per liberarci da questi pattern e vivere finalmente la danza sacra degli opposti in tutta la sua bellezza.
Sei pronto a guardare in faccia i tuoi fantasmi relazionali? Allora proseguiamo.
QUANDO VENERE E MARTE NON DANZANO INSIEME
Il Meccanismo Perfetto (Quando Funziona)
Prima di esplorare cosa va storto, è importante capire come dovrebbe funzionare il meccanismo Venere-Marte quando è in equilibrio.
Venere desidera → Marte agisce
È una sequenza naturale, quasi ovvia. Vedi qualcosa (o qualcuno) che ti attrae: è Venere che dice “lo voglio”. Poi ti muovi per ottenerlo: è Marte che ti mette in azione. Nelle relazioni equilibrate, questa danza avviene in modo fluido e spontaneo, con un’alternanza armonica tra i due principi:
- A volte desideri e l’altro agisce per soddisfare il tuo desiderio
- A volte l’altro desidera e tu agisci per soddisfarlo
- A volte desiderate entrambi e agite insieme
- A volte nessuno dei due ha particolari desideri e riposate insieme
Questa danza richiede che entrambi i partner abbiano integrato sia Venere che Marte dentro di sé. Entrambi sanno desiderare, entrambi sanno agire. Entrambi sanno ricevere, entrambi sanno dare. Entrambi sanno essere teneri e forti.
Ma quando Venere e Marte sono equilibrati nel tema natale del singolo?
Indicatori di equilibrio nel tema natale
Dal punto di vista astrologico, l’equilibrio Venere-Marte si manifesta attraverso:
Aspetti armonici (trigono 120°, sestile 60°):
- La comunicazione tra desiderio e azione fluisce naturalmente
- Ciò che si desidera, si agisce per ottenerlo senza conflitto interno
- Sessualità integrata con l’affettività
- Capacità di essere assertivi senza perdere dolcezza
Posizioni in segni compatibili:
- Venere e Marte nello stesso elemento (es: Venere in Cancro e Marte in Scorpione – entrambi Acqua)
- Venere e Marte in segni che si sostengono reciprocamente (es: Venere in Toro e Marte in Capricorno – entrambi Terra)
- Equilibrio tra segni maschili/femminili: se uno è in segno femminile, l’altro in segno maschile in modo armonico
Dignità planetarie equilibrate:
- Nessuno dei due pianeti in esilio o caduta, oppure entrambi in condizioni simili
- Forza simile per casa angolare (se uno è angolare, anche l’altro dovrebbe avere dignità)
Case che si parlano:
- Venere e Marte in case che formano aspetti armonici tra loro (es: Venere in 5a, Marte in 1a – trigono)
- Entrambi in case che favoriscono l’espressione (1a, 5a, 7a, 10a)
Assenza di aspetti tesi maggiori:
- Nessuna quadratura o opposizione diretta tra loro
- Assenza di coinvolgimento con pianeti pesanti in aspetto difficile (Saturno, Plutone che bloccano)
Importante: anche con aspetti armonici, può esserci squilibrio se uno dei due pianeti è molto più forte dell’altro o se ci sono pattern transgenerazionali attivi. L’armonia astrologica è la base, ma va sempre verificata con la storia familiare.
Ma cosa succede quando questa danza si inceppa?
I Quattro Squilibri nelle Relazioni
Seguendo le intuizioni di Liz Greene e Cecilia Garcia Robles, possiamo identificare quattro principali squilibri che nascono quando Venere e Marte non sono integrati.
SQUILIBRIO 1: La Proiezione
Il meccanismo: Si cerca nel partner ciò che non si riconosce in sé.
Liz Greene lo spiega così: quando nel nostro tema natale c’è una forte dicotomia tra Venere e Marte – che sia per aspetto teso, per squilibrio di elementi, o per posizioni conflittuali – tendiamo a proiettare uno dei due archetipi all’esterno.
Chi ha Venere forte e Marte debole tenderà a cercare partner marziali: persone aggressive, decise, che “sanno quello che vogliono”.
Il problema? Poi si lamenterà che il partner è troppo aggressivo, invadente, non rispetta i suoi confini.
Chi ha Marte forte e Venere debole tenderà a cercare partner venusiani: persone dolci, arrendevoli, che si adattano.
Il problema? Poi si lamenterà che il partner è troppo passivo, non prende mai iniziativa, non ha carattere.
Cerchiamo una persona che compensi ciò che mancava in famiglia: se prevaleva la passività (troppa Venere), cercherò qualcuno che agisca (Marte); se prevaleva l’aggressività (troppo Marte), cercherò qualcuno che addolcisca (Venere).
Come riconoscersi:
- “Il mio partner è sempre o troppo passivo o troppo aggressivo”
- “All’inizio mi attraeva proprio quella caratteristica, ora la odio”
- “Tutti i miei ex erano uguali: o troppo… o troppo poco…”
Il lavoro da fare è chiaro ma difficile: riconoscere e integrare il pianeta che proiettiamo.
Se proietto Marte, devo imparare ad affermarmi.
Se proietto Venere, devo imparare a ricevere e a riconoscere i miei desideri.
SQUILIBRIO 2: Il Partner come Genitore
Il meccanismo: Si cerca nel partner la madre o il padre che non si è avuto.
Questo è uno degli squilibri più frequenti. Liz Greene su questo è cristallina: “Se una persona cerca nella coppia una figura materna o paterna, è probabile che il legame rimanga in uno stato infantile.”
Venere cerca la madre: Chi ha Venere ferita (aspetti tesi con Saturno, Plutone, Chirone) o una Luna problematica, tende a cercare nel partner il nutrimento materno che non ha ricevuto. Vuole essere accudito, consolato, nutrito. Ma una relazione di coppia non è una relazione madre-figlio. Quando il partner si stanca di fare da mamma (o da papà), la persona si sente abbandonata esattamente come quando era bambina.
Marte cerca il padre: Chi ha Marte ferito (aspetti tesi con Saturno, Chirone) o un Sole problematico, tende a cercare nel partner la protezione e la validazione paterna che non ha ricevuto. Vuole essere guidato, approvato, protetto. Ma questo crea una dinamica di dipendenza che prima o poi esplode.
In chiave sistemica, questo squilibrio viola il Secondo Ordine di Hellinger: il rispetto della gerarchia. Un figlio non può mettersi alla pari con i genitori finché non si separa emotivamente da loro. Se cerco un genitore nel partner, resto figlio per sempre.
Come riconoscersi:
- “Voglio che mi ami come mia madre non ha fatto”
- “Ho bisogno che mi protegga/mi guidi”
- “Quando il mio partner mi delude, mi sento abbandonato come da bambino”
- “Mi sento sempre la parte ‘piccola’ della coppia”
SQUILIBRIO 3: La Ripetizione Compulsiva
Il meccanismo: Si ripete la storia traumatica sperando inconsciamente di cambiarla.
Questo è forse lo squilibrio più doloroso da riconoscere.
Cecilia Robles lo descrive con parole che fanno male: “Cerco una persona violenta per vedere se posso convincerla a trattarmi bene.”
L’inconscio familiare ha registrato un trauma – violenza, abbandono, tradimento, umiliazione – e ora cerca di “ripararlo” creando le stesse condizioni, nella speranza che questa volta l’esito sia diverso.
Ma non lo è quasi mai.
- Se tua madre è stata tradita, scegli partner infedeli
- Se tuo padre era violento, scegli partner aggressivi
- Se tua nonna è stata abbandonata, scegli partner non disponibili
Il trauma chiede riparazione, ma la ripetizione non ripara nulla: approfondisce la ferita.
Liz Greene osserva lo stesso meccanismo da una prospettiva junghiana: quando un triangolo si ripete (sempre lo stesso copione, personaggi diversi), è perché c’è una dinamica interna non risolta che continua a manifestarsi.
Come riconoscersi:
- “Scelgo sempre persone che mi maltrattano/abbandonano/tradiscono”
- “So già come andrà a finire, ma non riesco a evitarlo”
- “È come se fossi attratta dal dolore”
- “All’inizio sembrava diverso, ma poi…”
SQUILIBRIO 4: La Compensazione Familiare
Il meccanismo: Si fa il contrario della famiglia per “riparare”, ma si cade in una nuova trappola.
Cecilia Robles porta un esempio illuminante: “Mio padre era violento, quindi scelgo un uomo che non si afferma mai” → pensi di aver risolto il problema, ma hai solo creato l’opposto: un partner che non ti protegge, che non prende posizione, che ti lascia sola.
La compensazione è più subdola della ripetizione perché sembra una soluzione.
Sembra che tu abbia imparato la lezione. Ma né ripetizione né riparazione sono scelte libere.
Tutta la vita continua attorno a quel trauma irrisolto.
Altri esempi:
- Nonna sempre sottomessa → io scelgo un partner sottomesso (invece di diventare io la forte)
- Nonno sempre assente → io scelgo un partner asfissiante (e poi sbotto)
- Madre sempre sacrificata → io scelgo un partner che non mi chiede nulla (e mi annoio)
Come riconoscersi:
- “Ho scelto l’opposto di mio padre/madre ma sono infelice lo stesso”
- “Pensavo di aver fatto meglio dei miei genitori, ma…”
- “Va bene, non mi tratta male… ma non c’è passione/rispetto/equilibrio”
Gli Aspetti Venere-Marte nel Tema
Vediamo ora come questi squilibri si manifestano astrologicamente attraverso gli aspetti tra Venere e Marte.
Congiunzione (0°): Fusione desiderio-azione
Quando Venere e Marte sono congiunti, desiderio e azione si fondono in un’unica energia. È potentissimo ma può creare confusione: “Desidero o agisco? Amo o conquisto?”. Nelle relazioni può manifestarsi come passionalità intensa ma anche come incapacità di separare amore da desiderio sessuale, tenerezza da possesso.
Quadratura (90°) / Opposizione (180°): Il conflitto interno
Gli aspetti tesi ci parlano di conflitti tra passività e aggressività, tra ricevere e prendere, tra femminile e maschile interiore.
La quadratura crea tensione interna che spinge all’azione, ma spesso si manifesta come:
- Desiderare pace ma creare conflitti
- Voler essere amati ma respingere chi si avvicina
- Pattern di attrazione verso persone “sbagliate”
L’opposizione porta alla proiezione: si tende a cercare negli altri il pianeta opposto.
Chi ha Venere forte cerca partner marziali, chi ha Marte forte cerca partner venusiani.
Trigono (120°) / Sestile (60°): La fluidità (apparente)
Gli aspetti armonici facilitano la comunicazione tra Venere e Marte, ma attenzione: possono anche indicare una compensazione troppo facile che nasconde il problema. Se nella mia famiglia c’era squilibrio ma io ho il trigono, potrei aver “risolto” superficialmente il conflitto senza realmente elaborarlo.
Come si attivano nella relazione
Gli aspetti Venere-Marte nel tuo tema diventano vivi nelle relazioni.
Se hai la quadratura, probabilmente attirerai partner con cui si ricreerà quel conflitto interno.
Se hai l’opposizione, proietterai uno dei due pianeti sul partner.
Se hai aspetti armonici ma pattern disfunzionali, guarda al transgenerazionale: stai compensando qualcosa dell’albero.
Le radici transgenerazionali delle scelte di coppia
Ora che abbiamo compreso i quattro squilibri principali, è tempo di scendere più in profondità e scoprire da dove vengono. Perché ciò che viviamo nelle nostre relazioni non è solo nostro: è il risultato di storie familiari che si ripetono attraverso le generazioni.
Negli articoli Venere: Il Pianeta dell’Amore e delle Ferite Ancestrali e Marte: Il Pianeta dell’Azione e dell’Affermazione di Sé ho esplorato in dettaglio come questi due archetipi portino le memorie del lignaggio femminile (Venere) e maschile (Marte).
Qui il focus è diverso: capire come questi archetipi si attivano specificamente nella coppia, creando dinamiche che si ripetono di generazione in generazione.
La Scelta del Partner e l’Inconscio Familiare
La ripetizione: quando l’albero sceglie per noi
Molte delle nostre decisioni sono prese del nostro albero genealogico, dal nostro sistema familiare, non sono nostre, o per lo meno non sono quelle che prenderemmo qui e ora, sono quelle che abbiamo preso entrando in quel sistema, prima della nascita.
L’inconscio familiare ha una memoria lunghissima. Registra tutto: chi ha amato chi, chi ha tradito chi, chi ha sofferto e chi ha fatto soffrire. E quando arriva il momento di scegliere un partner, questa memoria si attiva.
Ripetizione per lealtà inconscia:
- Se le donne del tuo albero hanno sposato uomini violenti, potresti sentirti attratta da partner aggressivi – non perché ti piacciano, ma per lealtà alle nonne, alle bisnonne che hanno vissuto quella stessa storia
- Se gli uomini del tuo albero hanno avuto partner sottomesse, potresti cercare inconsciamente qualcuno che non ti sfidi – per lealtà al modello maschile conosciuto
- Se nel tuo albero ci sono storie di abbandono, potresti scegliere partner emotivamente non disponibili
Sceglieremo sempre inconsciamente ciò che è noto, ciò che è familiare. Anche se è doloroso, lo conosciamo già. Preferiremo sempre questo all’incertezza.
La riparazione: il tentativo inconscio di guarire
Ma c’è un’altra dinamica, ancora più sottile. A volte non ripetiamo esattamente lo stesso schema: cerchiamo di ripararlo.
Un esempio: se sono collegata con un nonno alcolizzato, la ripetizione potrebbe essere che divento un alcolizzato o sposo un uomo alcolizzato. Ma potrei anche diventare un terapeuta per le dipendenze.
Applicato alle relazioni:
- Nonna tradita → io sposo un terapeuta di coppia (invece di un traditore)
- Nonno violento → io sposo qualcuno che lavora con vittime di violenza
- Bisnonna abbandonata → io cerco partner stabili
Ma sia la ripetizione che la riparazione non sono scelte libere. Tutta la vita continua attorno a quello stesso argomento.
La compensazione: l’opposto che non risolve
Ecco un esempio che porta Cecilia Robles: “Mio padre era violento, scelgo un uomo che non mi protegge.”
Sembra una soluzione, ma è solo un nuovo problema. Hai evitato la violenza, ma hai perso la protezione. Hai evitato l’invadenza di tuo padre, ma hai trovato un partner assente.
La compensazione mantiene il conflitto vivo, solo su un polo diverso.
L’albero gemello: quando gli alberi si cercano
Quello che spesso vediamo nel lavoro con le costellazioni familiari, viene confermato dall’astrogenealogia: l’albero del partner rispecchia il nostro, troviamo gli stessi conflitti in entrambe le famiglie.
Quando incontri qualcuno e senti quella scintilla immediata, quell’attrazione inspiegabile… non è un caso. I due sistemi si sono riconosciuti. Hanno annusato lo stesso trauma, la stessa ferita, lo stesso conflitto irrisolto.
Gli alberi si cercano per guarire insieme. O per perpetuare insieme il dolore.
Il Triangolo Drammatico nelle Relazioni
Per leggere certe dinamiche di coppia è utile il Triangolo Drammatico di Stephen Karpman (ripreso anche da Cecilia García Robles ed Enzo De Paola). I ruoli sono tre, e purtroppo li abitiamo tutti, a turno.
I tre ruoli: Vittima, Carnefice, Salvatore
La Vittima: È la posizione passiva, infantile. Chi sta in questo ruolo si sente impotente, cerca salvatori, si lamenta ma non agisce. È un posto che attira protezione ma che alla lunga respinge, perché chi salva si stanca.
Il Carnefice (o Persecutore): È la posizione attiva, aggressiva. Chi sta in questo ruolo attacca, colpevolizza, giudica e controlla. È un posto che dà potere momentaneo ma che poi genera sensi di colpa e isolamento.
Il Salvatore: È la posizione eroica, sacrificale. Chi sta in questo ruolo vuole aiutare, si sacrifica, toglie potere all’altro “salvandolo”. È un posto che dà senso e valore, ma che crea dipendenza nell’altro e frustrazione in sé.
Come si alternano in famiglia e nella coppia
La cosa più importante è che ruotiamo tra questi posti. In famiglia può essere: mamma in Vittima, papà in Carnefice, figlio in Salvatore; poi gli stessi scambiano posizione (il salvatore diventa vittima, la vittima accusa e diventa carnefice, e così via).
I tre posti sono tre facce della stessa medaglia.
Nelle relazioni di coppia: un ciclo infinito
Il triangolo drammatico è particolarmente devastante nelle coppie perché i ruoli si alternano continuamente, spesso in pochi minuti:
“Non mi ascolti mai” (vittima) → “Esageri sempre” (carnefice) → “Ti aiuto io” (salvatore) → “Mi fai sentire sbagliato” (vittima) → “Sei tu che non vuoi cambiare” (carnefice) → “Ok, sistemo tutto io” (salvatore)… e il giro ricomincia.
Quando ci identifichiamo con uno, escludiamo l’altro.
ma di accorgersi del ruolo in cui siamo adesso e smettere di nutrirlo: la Vittima compie una piccola azione concreta; il Carnefice contatta la propria paura e ammorbidisce il tono; il Salvatore restituisce responsabilità (“Cosa vuoi che faccia, esattamente?”). Nella prospettiva sistemica, riportare ognuno al proprio posto è ciò che scioglie il copione.
Nel tema natale: gli indicatori
Alcuni aspetti astrologici indicano predisposizione a certi ruoli:
Indicatori di Vittima/Salvatore:
- Luna-Nettuno (specialmente aspetti tesi): vittima che soffre o salvatore che si sacrifica
- Venere-Nettuno: idealizzazione, delusione, dinamiche di sacrificio
- 12a casa molto attivata: tendenza al martirio, al sacrificio
- Pesci dominante: confusione dei confini, fusione
Indicatori di Carnefice:
- Marte-Plutone: rabbia esplosiva, dinamiche di potere
- Marte-Saturno: rabbia repressa che poi esplode, durezza
- Sole-Plutone: bisogno di controllo, paura di essere vulnerabili
Ma attenzione: avere questi aspetti non significa “essere” carnefici o vittime. Significa avere quella memoria nell’albero e la possibilità di cadere in quelle dinamiche se non consapevoli.
Aspetti Critici nel Tema per le Relazioni
Ora vediamo alcuni aspetti astrologici che possono indicare memorie familiari particolarmente cariche nelle relazioni.
Venere-Plutone: Il peso dell’Eros e della Morte
Questo aspetto è forse il più intenso per le relazioni, parla di storie di potere, controllo, gelosia, ‘morte per amore’.
Aspetti tesi tra Venere e Plutone indicano:
- Storie di violenza nelle relazioni (nonni, bisnonni)
- Relazioni cariche di manipolazione e potere
- Segreti sessuali nell’albero
- Aborti traumatici o bambini non riconosciuti
- Tradimenti che hanno distrutto famiglie
- Suicidi per amore
La manifestazione nelle relazioni:
- Compulsione ad amare chi ci fa soffrire
- Dinamiche distruttive ma magnetiche
- Bisogno di controllo sull’altro
- Gelosia ossessiva
- Sessualità intensa ma dissociata dall’affetto
Marte-Saturno: La Rabbia Imprigionata
Ci parla di rabbia repressa o violenza esplosa, padre severo, autorità oppressive.
Aspetti tesi tra Marte e Saturno indicano:
- Padri violenti, severi, che hanno terrorizzato
- Autorità oppressive (militari, preti, padroni)
- Rabbia che non poteva essere espressa
- Azioni punite, iniziative bloccate
Nelle relazioni questo si manifesta come:
- Incapacità di affermarsi (Saturno blocca Marte)
- O esplosioni di rabbia improvvise (Saturno che cede)
- Paura del conflitto o conflittualità cronica
- Partner che replicano il padre severo/punitivo
Venere/Luna-Nettuno: L’Illusione e il Sacrificio
Ci parlano di idealizzazione, sacrificio, dipendenza, amori platonici, delusioni.
Aspetti tesi tra Venere o Luna e Nettuno indicano:
- Donne del lignaggio ingannate, tradite
- Amori impossibili, platonici
- Madri martiri, sacrificate
- Dipendenze (alcol, droghe) legate a delusioni d’amore
- Segreti, bugie, confusione
Nelle relazioni:
- Idealizzazione del partner (poi delusione)
- Vittima-salvatore (vedi triangolo drammatico)
- Cercare chi ha bisogno di essere “salvato”
- Non vedere il partner per come è veramente
- Sacrificarsi nella coppia
Venere-Saturno: L’Amore Condizionato
Ci parla di amore condizionato dal merito: “devo essere utile per essere amato.”
Aspetti tesi tra Venere e Saturno indicano:
- Amore freddo, condizionato nelle generazioni precedenti
- Matrimoni di interesse, non d’amore
- Durezza affettiva, poca tenerezza
- “Ti amo se…”
Nelle relazioni:
- Difficoltà a ricevere amore incondizionato
- Sentire di dover “meritare” l’amore
- Partner freddi, distanti
- Paura di non essere abbastanza
Il Terzo Ordine dell’Amore nella coppia
Il Terzo Ordine afferma: Nelle relazioni di coppia è fondamentale l’equilibrio tra ciò che si dà e ciò che si riceve.
Hellinger spiega che i sistemi familiari hanno una sorta di “contabilità inconscia” dove ogni atto di dare o ricevere viene registrato. Quando c’è equilibrio, la relazione fiorisce. Quando c’è squilibrio, nasce sofferenza.
Il dare eccessivo: quando l’amore diventa debito
Il meccanismo: Chi dà troppo accumula crediti (e rabbia).
Sembra paradossale, ma è così: chi dà troppo in una coppia non genera gratitudine nel partner, genera debito. E il debito crea due reazioni:
- Nel partner: sentirsi schiacciato, inadeguato, in colpa → cercare di scappare
- In chi dà: sentirsi non riconosciuto, usato → accumulare rabbia
Bert Hellinger è chiaro:
«I rapporti di coppia in cui l’uno dà più di quanto non prenda, sono destinati a fallire.»
Esempi:
- Lei che fa tutto in casa, si sacrifica, rinuncia ai suoi sogni “per la famiglia”
- Lui che lavora fino allo sfinimento per mantenere la famiglia, mai un momento per sé
- Chi rinuncia sempre alle proprie esigenze “per amore”
Il paradosso: chi dà troppo si aspetta riconoscimento, ma ottiene il contrario. Il partner si sente infantilizzato, inadeguato, e alla fine se ne va o si ribella.
Nel tema natale: Saturno-Venere (amore come dovere), Luna-Saturno (nutrimento come obbligo), stellium in 6a o Vergine dominante possono indicare questa tendenza al “dare per meritare amore”.
Il ricevere eccessivo: rimanere bambino davanti al partner
Il meccanismo: Cercare un genitore sostitutivo.
L’altra faccia della medaglia. Chi riceve troppo (o prende troppo) resta in posizione infantile rispetto al partner.
Esempi:
- Chi si fa gestire tutto dal partner (soldi, decisioni, organizzazione)
- Chi ha costante bisogno di rassicurazione, conferma, attenzione
- Chi si fa “salvare” continuamente dai propri problemi
Il problema: la passione muore. Non si può desiderare eroticamente qualcuno che sta in posizione genitoriale. Il salvatore si trasforma in genitore, e con i genitori non si fa l’amore.
Non onorare le relazioni precedenti: il fantasma del primo amore
Il meccanismo: Il primo marito/moglie deve essere riconosciuto.
Questo è uno degli aspetti più sottovalutati ma più potenti degli Ordini dell’Amore applicati alle coppie.
Dobbiamo riconoscere il primo marito o la prima moglie del nostro partner, perché è grazie a loro – e al fatto che quella relazione non è proseguita – che possiamo godere della presenza del nostro attuale partner.
Quando c’è gelosia verso l’ex del partner, o quando si sminuisce la relazione precedente (“quello era un idiota”, “quella era pazza”), si crea un disordine sistemico.
Liberare la relazione
Dopo aver esplorato cosa va storto, perché va storto e quali ordini vengono violati, arriviamo finalmente alla parte propositiva: come liberarci da questi pattern e vivere relazioni autentiche.
Riconoscere i Pattern
Il primo passo è sempre la consapevolezza. Non puoi cambiare ciò che non vedi.
Tracciare la mappa delle relazioni nell’albero
Prendi carta e penna (o apri un file) e inizia a raccogliere informazioni sulle relazioni nel tuo sistema familiare.
Domande di esempio:
- Modelli di coppia di nonni e bisnonni:
- Come si sono conosciuti?
- Il matrimonio era scelto o combinato?
- C’era amore? Rispetto? Equilibrio?
- Chi comandava? Chi si sacrificava?
- Come si amavano i miei genitori:
- C’era passione o solo dovere?
- Uno dava più dell’altro?
- C’erano silenzi, segreti, tradimenti?
- Come gestivano i conflitti?
- Triangoli, tradimenti, segreti:
- Ci sono storie di infedeltà nell’albero?
- Ci sono amanti segreti, figli non riconosciuti?
- Ci sono triangoli (uno dei nonni aveva un amante? Una nonna era l’amante di qualcuno?)
- Cosa si ripete nella mia vita:
- I miei partner si assomigliano tutti?
- Ripeto lo stesso copione dei miei genitori?
- Faccio l’opposto (compensazione)?
- Finiscono tutte allo stesso modo le mie relazioni?
Scrivere aiuta. Vedere nero su bianco i pattern è il primo passo per spezzarli.
Lavorare sugli Squilibri Venere-Marte
PROIEZIONE: cerchi nel partner ciò che non riconosci in te
Se proietti Marte (cerchi partner aggressivi perché tu sei “troppo dolce”):
- Identifica dove nella tua vita NON ti affermi
- Pratica piccoli atti di assertività ogni giorno
- Impara a dire no senza giustificarti
- Contatta la tua rabbia (non reprimerla, non agirla: sentila)
Esercizio: per una settimana, ogni giorno fai UNA cosa che normalmente non faresti per “non disturbare” o “non creare conflitto”.
Se proietti Venere (cerchi partner dolci perché tu sei “troppo forte”):
- Identifica i tuoi desideri (non gli obiettivi: i desideri)
- Pratica ricevere senza dare subito indietro
- Permetti vulnerabilità (non è debolezza)
- Contatta la tua tenerezza
Esercizio: per una settimana, ogni giorno ricevi qualcosa (un complimento, un aiuto, un regalo) senza giustificarti o ricambiare immediatamente.
RICERCA DEL GENITORE: cerchi mamma/papà nel partner
Frase risolutrice (da dire anche solo mentalmente):
- “Tu sei la mia mamma/il mio papà. Ti onoro. Ma non cerco più te nel mio partner.”
- “Tu sei il mio partner, non mio padre/mia madre.”
Lavoro pratico:
- Identifica quali bisogni cerchi di soddisfare nel partner che in realtà sono bisogni irrisolti con il genitore
- Trova modi adulti di soddisfare quei bisogni (terapia, amicizie, auto-nutrimento)
- Smetti di aspettarti che il partner ti guarisca
RIPETIZIONE COMPULSIVA: scegli sempre chi ti fa male
Frase risolutrice:
- “Questa è la storia di nonna/nonno, non la mia. La onoro ma non la ripeto.”
Lavoro pratico:
- Appena senti quell’attrazione magnetica verso qualcuno che “sa di pericolo”, FERMATI
- Chiediti: chi nella mia famiglia viveva questa dinamica?
- Rompi il pattern: invece di buttarti, vai piano, osserva
- Lavora sulla causa (il trauma originario) in terapia o costellazioni
COMPENSAZIONE: fai l’opposto della famiglia ma non funziona
Frase risolutrice:
- “Non devo essere l’opposto. Posso essere me stesso/a.”
Lavoro pratico:
- Identifica quale polarità stai evitando e quale stai sovra-compensando
- Trova il centro: non l’opposto di tuo padre, ma TE
- Permetti sfumature: non tutto è bianco o nero
Uscire dal Triangolo Drammatico
Ricordi il triangolo Vittima-Carnefice-Salvatore? Ecco come uscirne.
Per la Vittima: farsi carico della propria sofferenza
E’ il momento di farti carico della propria sofferenza, facendo appello al proprio lato adulto e maturo.
Smetti di:
- Aspettare che qualcuno ti salvi
- Lamentarti senza agire
- Usare la tua sofferenza per manipolare
Inizia a:
- Chiederti: “Cosa posso fare IO per cambiare questa situazione?”
- Riconoscere il tuo potere (ce l’hai, anche se non lo vedi)
- Agire, anche in piccolo
Per il Carnefice: riconoscere la vittima interna
Ogni carnefice ha dentro una vittima ferita che non vuole sentire. L’aggressività è una difesa.
Smetti di:
- Attaccare l’altro per sentirti forte
- Colpevolizzare
- Controllare
Inizia a:
- Contattare la TUA vulnerabilità (cosa ti fa così paura?)
- Elaborare la rabbia primaria (non quella reattiva, quella antica)
- Sviluppare empatia (metterti nei panni dell’altro)
Per il Salvatore: restituire all’altro il suo potere
Il salvatore è il più difficile da smascherare perché “fa del bene”. Ma in realtà infantilizza l’altro.
Smetti di:
- “Sistemare” i problemi degli altri
- Dare consigli non richiesti
- Sacrificarti
Inizia a:
- Vedere l’altro come adulto capace (non come bisognoso)
- Chiedere: “Cosa vuoi che faccia?” invece di decidere tu
- Occuparti dei TUOI bisogni (che hai trascurato per salvare gli altri)
Frase risolutrice: “Restituisco a ognuno il proprio posto nel sistema.”
Restituire ciò che non Appartiene
Piccola meditazione
“Caro antenato / cara antenata / cara nonna / caro nonno / cara mamma / caro papà:
Questa è la TUA storia, non la mia.
Questo dolore è TUO, non mio.
Questa rabbia è TUA, non mia.
Io ti onoro. Vedo quanto hai sofferto.
Ma ora ti restituisco questo peso.
Io sono solo tua nipote / tuo nipote / tua figlia / tuo figlio.
E prendo solo ciò che mi appartiene.
Il resto lo lascio con te, con amore.
Riprendo il mio posto e torno alla mia vita.
Con il tuo supporto alle mie spalle.”
Questa frase, detta con il cuore (non con la testa), libera.
Le Tre Chiavi Integrate
Siamo partiti da una domanda: “Perché continuo a scegliere sempre lo stesso tipo di persona?”
E ora abbiamo la risposta, sui tre livelli:
1. Chiave Astrologica: il meccanismo Venere-Marte
Nel tuo tema natale, Venere e Marte raccontano come funziona dentro di te la danza tra desiderio e azione. Gli aspetti tra questi due pianeti, le loro posizioni, la loro forza relativa, rivelano:
- Se tendi a proiettare uno dei due archetipi
- Se cerchi un genitore nel partner
- Se ripeti o compensi
- Quali squilibri sono attivi
Conoscere questa mappa non risolve il problema, ma ti dà la consapevolezza.
E la consapevolezza è il primo passo.
2. Chiave Genealogica: i pattern ereditati
I tuoi nonni, bisnonni, trisnonni hanno amato, sofferto, tradito, perdonato. E quelle esperienze hanno lasciato impronte nell’inconscio familiare. Tu porti quelle memorie. Non per colpa tua, ma per lealtà inconscia all’albero.
Riconoscere questa eredità ti libera dalla colpa (“non sono io che sono sbagliato”) e ti dà il potere di scegliere (“ma ora posso scegliere diversamente”).
3. Chiave Sistemica: gli ordini da rispettare
I sistemi familiari seguono leggi. Quando queste leggi vengono rispettate, l’amore fluisce. Quando vengono violate, nasce sofferenza che si trasmette.
Gli Ordini dell’Amore non sono invenzioni: sono osservazioni di ciò che funziona.
Dalla Teoria alla Pratica: Seminario a Roma il 13 Dicembre
Leggere questo articolo ti ha dato conoscenza. Ma la conoscenza da sola non trasforma.
Per questo, se senti che per te è arrivato il momento di trasformare i tuoi pattern relazionali, ti aspetto il 13 dicembre 2025 a Marino (Roma) per il workshop “Venere e Marte: l’equilibrio nelle nostre relazioni”.
Trovi tutte le informazioni qui
Perché partecipare?
Perché puoi leggere mille libri, ma finché tutto questo non raggiunge la tua esperienza, non viene vissuto nel corpo – continua a ripetersi a livello inconscio.
Le costellazioni non “spiegano”: mostrano. E quando vedi dal fuori le cose così come sono, qualcosa cambia dentro di te. E pian piano cambia anche fuori.
Un’ultima Parola: Il Coraggio di Vedere
Se hai letto fin qui, hai dimostrato coraggio. Perché volersi guardare dentro, voler vedere i propri pattern, riconoscere che forse non siamo vittime del destino ma ripetitori inconsci di storie altrui… richiede coraggio.
La maggior parte delle persone preferisce dare la colpa agli altri: “Sono sfortunato/a in amore”, “Gli uomini/le donne sono tutti/e uguali”, “Non si trova più nessuno di decente”. È più comodo.
Tu sei arrivato fin qui. Vuol dire che sei pronto/a a guardarti dentro. A riconoscere che sì, forse stai ripetendo qualcosa. Forse stai proiettando. Forse stai cercando tua madre o tuo padre nel partner.
E questa consapevolezza, anche se fa male, è il dono più grande che puoi farti.
Perché solo ciò che vedi, puoi cambiarlo.
Solo ciò che riconosci, puoi lasciare andare.
Solo ciò che onori, può trasformarsi.
La danza tra Venere e Marte non è un problema da risolvere. È una danza da imparare.
E quando finalmente impari i passi, quando smetti di pestare i piedi al tuo partner perché hai capito i tuoi, allora la danza diventa davvero sacra.
Diventa amore. Vero amore.
Non quello che chiede “salvami”, ma quello che dice “ti vedo”.
Non quello che proietta “sei il mio tutto”, ma quello che riconosce “sei tu, e io sono io”.
Non quello che ripete “come sempre”, ma quello che sceglie “questa volta è diverso”.